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Le nostre pubblicazioni sono a disposizione dei soci presso la nostra sede di Piazza Ottinetti, 30 a Ivrea

PUBBLICAZIONI

Dalle valli del Canavese alle miniere della Sardegna  di Grazia Villani

L’obbiettivo preposto della pubblicazione è quello, a partire dalla nascita del Regno di Sardegna, di ricostruire i movimenti migratori dal Piemonte, specificatamente dal Canavese, verso le miniere sarde dell’Iglesiente.
Inoltre un più preciso focus è stato dedicato alle caratteristiche di quegli spostamenti, all’inserimento degli emigrati nella nuova realtà lavorativa e sociale, allo scambio culturale intessuto con le popolazioni autoctone, sempre in coerente riferimento all’interesse prioritario che permea tutta la ricerca: l’attenzione per le vicende umane delle singole famiglie o persone.

 

 

Statuti della Val di Brosso – Anno 1645  di Guglielmo Berattino

Il termine “statuto” designa un regolamento o un testo legislativo articolato in un complesso di norme, stabilite da una determinata autorità, da sola o con l’intervento di altre parti.
In quest’opera sono riportati alcuni statuti della Comunità di Brosso, compreso quello più antico, del 1497, già edito nel 1871 dal Bertolotti (con il titolo improprio di statuto “minerario”) ed il corpus legislativo del 1470 riguardante il governo della giurisdizione feudale della Valle di Brosso e la vicina Comunità di lessolo.

Piero Venesia “Un Canavesano di grandi doti umane e di cultura al sevizio della comunità”   di Gugliermo Berattino

Quando Piero Venesia ci ha lasciato (sono ormai più di tre decenni) era nel pieno della sua attività di storico. Storico di vaglia, tra i migliori della seconda metà del Novecento, come stanno a testimoniare le sue opere. Testi come quelli sul Tuchinaggio, su Ibleto di Challant, sul Medioevo Canavesano, su Facino Cane, su Chamois, sulla Pedànea  e sulle nostre leggende siamo certi che rimarranno a lungo punti di riferimento essenziali per gli appassionati cultori delle nostre terre.

 

Dalla paura alla vanità. Storia del Carnevale di Ivrea di Danilo Zaia

Non è esistita sino ad oggi, una Storia del Carnevale di Ivrea. Nessuno ha tentato, prima di Danilo Zaia, di ripercorrere l’evolversi dei festeggiamenti eporediesi, di descrivere la loro cangiante natura, a datare dalle prime testimonianze medievali sospese tra mito e rito.

Con la sua ricerca consegna a noi tutti una nuova interessante pagina sulle antiche vicende eporediesi e canavesane. 

Il Canavese tra Otto e Novecento – Ritratto dello Strambinese Guido Accotto  di Lorenzo Faletto

Guido Accotto (1855-1934) è una delle tante poliedriche figure, protagoniste di un epoca lontana e irripetibile, verso cui siamo debitori di un eredità culturale non indifferente. Fu sindaco di Strambino, consigliere e assessore provinciale, giudice conciliatore di Mercenasco, presidente del CAI  di Ivrea e tra varie altre attività, artefice del comitato per l’erezione del monumento al Redentore sul Mombarone.

Il Canavese tra Otto e Novecento – Ritratto dello Strambinese Guido Accotto di Lorenzo Faletto

Vita Opere e Triste Storia di Angelo Penoncelli – Giacobino Canavesano di Giuseppe Fragiacomo

Angelo Penoncelli ha avuto l’onore di passare, se non alla storia, alla cronaca come scrittore equivoco, cantore dell’osceno autore divenuto famoso per un’ unica opera, quella “Merdeide” che l’ha collocato nella letteratura di confine.
Una testa matta, uno
stravagante un cantore dell’innominabile.

Vita Opere e Triste Storia di Angelo Penoncelli – Giacobino Canavesano di Giuseppe Fragiacomo

San Savino – Vescovo e Martire di Giuseppe Aluffi

Giuseppe Aluffi affronta con scrupolo, e con una ricerca tanto ampia quanto articolata, la complessa vicenda per cui un “vescovo e martire” umbro di nome Savino divenne patrono principale della città di Ivrea. Considerata la narrazione della vita del santo “spoletino”  l’Autore si sofferma innanzitutto sul valore storico attribuibile ai documenti sulla cui base è stata costruita la figura di San Savino.
Con questo studio pubblicato postumo dall’ASAC, l’Autore ci ha lasciato in preziosa eredità il frutto di studi appassionati protrattisi per anni negli archivi eporediesi, italiani ed esteri.

San Savino – Vescovo e Martire di Giuseppe Aluffi

La biga etrusca di Monteleone di Spoleto. Nuovi sviluppi sul trafugamento del “golden chariot” eposto al Metropolitan Museum of Art di New York portano in Canavese di Guglielmo Berattino

Per più di cento anni un enigma ha segnato la scoperta di uno dei più famosi reperti etruschi: chi ha trafugato dall’Italia il “golden chariot”, il “carro d’oro”, gioiello del Metropolitan Museum of Art di New York?

Oggi siamo in grado di mettere un punto fermo e definitivo sulla questione, svelando con documenti autentici i protagonisti di quella riprovevole operazione, aprendo forse la strada ad una possibile azione di recupero di uno dei nostri più importanti beni aarcheologici finiiti illegalmente all’estero.

 

 

Bernardo Perazzone. Un fotografo eporediese alla Grande Guerra a cura di Fabrizio Dassano ed Elisa Benedetto. Prefazione di Lucio Fabi.

Il volume, a carattere prevalentemente fotografico, propone centinaia di fotografie, per la maggior parte inedite, che Perazzone ha conservato in un suo fondo. In buon numero sono state scattate da lui stesso, le rimanenti sono scatti di altri fotografi.  In sostanza uno sguardo crudamente realistico di ciò che fu la Grande Guerra.

La biga etrusca di Monteleone di Spoleto. Nuovi sviluppi sul trafugamento del “golden chariot” eposto al Metropolitan Museum of Art di New York portano in Canavese di Guglielmo Berattino
Bernardo Perazzone. Un fotografo eporediese alla Grande Guerra a cura di Fabrizio Dassano ed Elisa Benedetto. Prefazione di Lucio Fabi.

Il tramonto di un sogno. la fine dell’ideologia giacobina in Canavese (1800-1802) di   Adriano Collini.

Nel clima di una generale carestia, della quale speculatori e impresari incaricati di assicurare il necessario alle truppe sanno approfittare molto bene, le condizioni di vita di gran parte della popolazione toccano un infimo livello: miseria e fame alimentano la rabbia della povera gente e provocano un generale rifiuto dell’ideologia giacobina e la volontà di resistenza contro l’esercito francese invasore.

Il gruppo giacobino, frustrato da innumerevoli occasioni di disaccordo con gli ufficiali francesi, amareggiato e anche impaurito dalla reazione popolare, involve su se stesso, lasciando spazio a «uomini nuovi», rimasti sino ad allora in attesa di capire lo sviluppo degli eventi.

 

Avvocati canavesani a cura di Franco Macocco e di Gian Savino Pene Vidari.

Il volume curato da Franco Macocco e Gian Savino Pene Vidari illustra il ruolo avuto dall’avvocatura sul territorio canavesano dal Medioevo sino ai giorni nostri.  Vi compaiono i profili, ad opera di 27 autori, degli avvocati che nel corso dei secoli hanno dato lustro a questa professione.

Il tramonto di un sogno. la fine dell’ideologia giacobina in Canavese (1800-1802) di Adriano Collini.

Il triennio giacobino in Canavese (1796-1799), di Adriano Collini.

In questo corposo volume il Triennio giacobino viene analizzato sotto diverse prospettive. L’autore, infatti, non si limita a presentare i protagonisti di parte repubblicana e gli eventi che li concernono, ma prende in considerazione e analizza anche le forze di opposizione al movimento rivoluzionario. Ne risulta la ricostruzione di un clima politico di radicale contrapposizione tra i diversi schieramenti.

Il triennio giacobino in Canavese (1796-1799), di Adriano Collini.

Giuseppe Falchetti. Una vita per la pittura (1843-1918), di Ferdinando Viglieno-Cossalino.

Il volume, dedicato alla vita e all’opera del calusiese Giuseppe Falchetti, narra le vicende umane e artistiche di uno dei protagonisti dell’Ottocento piemontese, la cui opera è stata dai più sottovalutata. Intensa la sua attività, rivolta principalmente alla pittura, pur non trascurando altre forme meno “nobili”, come le cartoline e le stampe oleografiche. Sua è un’insuperata quanto incompleta raccolta di uve italiane disegnate per l’Ampelografia commissionatagli dal Ministero dell’Agricoltura.

Giuseppe Falchetti. Una vita per la pittura (1843-1918), di Ferdinando Viglieno-Cossalino.

Il convento di Sant’Agostino a Ivrea (Studi e documenti 4), di Guglielmo Berattino.

Lo studio, relativo alla storia del convento dal primo insediamento degli agostiniani in Ivrea (1486) alla soppressione (1801), interessa anche, e molto, la storia urbanistica della città intera

Il convento di Sant’Agostino a Ivrea (Studi e documenti 4), di Guglielmo Berattino.

E il cielo divenne di bronzo. La cronaca settecentesca del flebotomo Giuseppe Valle di Villareggia (1770-1813) (Studi e documenti 3), a cura di Adriano Collini.

Il manoscritto, di proprietà degli eredi del suo autore, narra le vicende della famiglia Valle inserite nel contesto più ampio di una fase storica complessa e tormentata quale quella a cavallo del 1800.

E il cielo divenne di bronzo. La cronaca settecentesca del flebotomo Giuseppe Valle di Villareggia (1770-1813) (Studi e documenti 3), a cura di Adriano Collini.

Scrivere e conservare documenti a Ivrea tra Comune  e Signoria. Il libro dei redditi del Capitolo eporediese (secoli XII-XIV). Parte Prima (Studi e documenti 2), di Paolo Buffo.

Il volume è parte di un progetto che vedrà in futuro pubblicati altri due volumi e che è dedicato allo studio del «Libro dei redditi» del Capitolo di Santa Maria di Ivrea, consistente nell’insieme di due cartulari scritti da diversi notai fra il 1264 e gli anni Venti del XIV secolo.

Scrivere e conservare documenti a Ivrea tra Comune e Signoria. Il libro dei redditi del Capitolo eporediese (secoli XII-XIV). Parte Prima (Studi e documenti 2), di Paolo Buffo.

Il convento di San Francesco a IvreaStoria, arte e architettura (Studi e documenti 1), di Claudio Bertolotto, Paolo Buffo, Silvia Coppo, Franco Quaccia, Carlo Tosco.

Lo studio è stato suggerito dalle peculiarità di un antico palazzo, che, passato quasi indenne attraverso un lungo arco di tempo, è rimasto vivo per la cura e la costante presenza dei frati, prima, e poi per essere stato, sin dai tempi dell’Unità d’Italia, sede della Sottoprefettura e della Polizia di Stato.

Il convento di San Francesco a Ivrea. Storia, arte e architettura (Studi e documenti 1), di Claudio Bertolotto, Paolo Buffo, Silvia Coppo, Franco Quaccia, Carlo Tosco.

Il generale Ettore Perrone di San Martino. Sua vita, suoi tempi, di Roberto Damilano.

Con questo suo studio l’autore propone, attraverso una fitta documentazione (in gran parte inedita), un doveroso approfondimento della figura di uno dei personaggi più rilevanti del nostro Risorgimento.

Il generale Ettore Perrone di San Martino. Sua vita, suoi tempi, di Roberto Damilano.

Giuseppe Ravera. Ricordi, spigolature storiche, a cura di Lorenzo Faletto.

Il volume costituisce un doveroso omaggio alla memoria di uno storico competente e raffinato, che fu anche presidente e grande animatore della Società Accademica di Storia e Arte Canavesana, prima, e dell’attuale ASAC, poi.

Giuseppe Ravera. Ricordi, spigolature storiche, a cura di Lorenzo Faletto.

Storia della cartiera di Parella, di Gino Vernetto.

L’autore narra le vicende della cartiera sorta nel cuore della Pedanea, a partire dalla sua nascita (1477) per arrivare alla cessazione dell’attività (1960) e oltre, fino ai giorni attuali, nei quali la destinazione d’uso dell’edificio è totalmente cambiata.

Storia della cartiera di Parella, di Gino Vernetto.

Corpus Statutorum Canavisii. Glossario, di Francesco Razza.

Il glossario fornisce la traduzione e una diffusa spiegazione dei termini che compaiono nel testo degli Statuti canavesani presentati nei volumi precedenti. In appendice sono pubblicati gli Statuti di Montalenghe, Tavagnasco e Viverone.

Corpus Statutorum Canavisii. Glossario, di Francesco Razza.

A Warmondo quel che è di Warmondo. Una fondamentale fase carolingia nell’evoluzione della cattedrale di Santa Maria Assunta a Ivrea, di Riccardo Petitti.

Ricostruendo la storia dell’edificio religioso, l’autore propone una serie di problemi a cui fornisce personali risposte.

A Warmondo quel che è di Warmondo. Una fondamentale fase carolingia nell’evoluzione della cattedrale di Santa Maria Assunta a Ivrea, di Riccardo Petitti.

Corpus Statutorum Canavisii. III**, di Giuseppe Frola, traduzione e cura di Francesco Razza.

Il volume presenta le franchigie concesse agli abitanti di Strambino, gli statuti di Ozegna, Valperga, Vestigné, Verolengo, Volpiano.

Corpus Statutorum Canavisii. III**, di Giuseppe Frola, traduzione e cura di Francesco Razza.

Corpus Statutorun Canavisii.  III*, di Giuseppe Frola, traduzione e cura di Francesco Razza.

Il volume comprende le franchigie concesse agli abitanti di Piverone, gli statuti di Pavone, Pont e sue valli, Rivara, Rivarolo, Romano, San Benigno, San Giorgio, Settimo Vittone.

Corpus Statutorun Canavisii. III*, di Giuseppe Frola, traduzione e cura di Francesco Razza.

Capo Brigata Carlo Trombetta di San Benigno (1762-1808). Storia di un giacobino deluso, di Domenico Forchino.

L’autore fornisce un’esauriente biografia di uno dei principali giacobini canavesani, protagonista dei tentativi di rivoluzione del 1794 e del 1797 e dell’invasione del Piemonte da sud (repubblica di Carrosio) nel 1798.

Capo Brigata Carlo Trombetta di San Benigno (1762-1808). Storia di un giacobino deluso, di Domenico Forchino.

Corpus statutorum Canavisii.  I e II , di Giuseppe Frola, traduzione e cura di Francesco Razza.

Ogni volume presenta uno di fronte all’altro i testi originario in latino e la relativa traduzione curata dall’autore. Il primo riporta le franchigie concesse a Borgofranco e gli statuti di Andrate, Romano, Pavone, Azeglio, Agliè, Alice Inferiore, Bairo, Albiano, Balangero, Mathi e Villanova, Barbania, Bollengo e valle di Brosso, Il secondo volume presenta gli statuti di Caluso, Ivrea, Canischio,  valle di Chy, Caravino, Castellamonte, Chivasso, Chiaverano, Cuorgnè, Favria, Feletto, Foglizzo, Front, Levone, Lessolo, Lombardore, Montanaro, Montalto, Oglianico, Orio.

Corpus statutorum Canavisii. I e II , di Giuseppe Frola, traduzione e cura di Francesco Razza.
Corpus statutorum Canavisii. I e II , di Giuseppe Frola, traduzione e cura di Francesco Razza.

Traversella in Val di Brosso. L’attività agro-pastorale attraverso i secoli di una comunità alpina nell’alta Valchiusella, di Guglielmo Berattino.

Il volume è il terzo della trilogia che l’autore ha dedicato al territorio in oggetto e riporta un dettagliato studio dell’economia e delle forme tradizionali di vita agro-pastorale.

Traversella in Val di Brosso. L’attività agro-pastorale attraverso i secoli di una comunità alpina nell’alta Valchiusella, di Guglielmo Berattino.

Segreti affreschi a Oglianico. La Cappella di Sant’Evasio, piazze e vie. Un itinerario storico, artistico e architettonico, di Claudio Bertolotto e Giuse Scalva.

L’agile volumetto si occupa del ricetto e della cappella di Sant’Evasio, della torre-porta, della chiesa di San Cassiano, della chiesa parrocchiale e di villa Fresia a Oglianico.

Segreti affreschi a Oglianico. La Cappella di Sant’Evasio, piazze e vie. Un itinerario storico, artistico e architettonico, di Claudio Bertolotto e Giuse Scalva.

Pifferi e tamburi. Musiche e suoni del Carnevale di Ivrea, di Febo Guizzi, Ilario Meandri, Guido Raschieri, Nico Staiti. (esaurito)

Uno studio specialistico ed esauriente su quella che costituisce una delle principali componenti del Carnevale eporediese, i pifferi e i tamburi, e sul loro repertorio.

Pifferi e tamburi. Musiche e suoni del Carnevale di Ivrea, di Febo Guizzi, Ilario Meandri, Guido Raschieri, Nico Staiti

Storia di una gente senza storia. La gent ‘d Burgre , di Agostino Revigliono.

L’autore passa in gustosa rassegna le famiglie di Borgomasino, tratteggiate con profili biografici e fotografie d’epoca, corredate di accurati alberi genealogici.

Storia di una gente senza storia. La gent ‘d Burgre , di Agostino Revigliono.

La guerra del Canavese (Secolo XIV) [De bello canepiciano], di Pietro Azario. (esaurito)

Ristampa del De bello canepiciano, importante testo di riferimento per la storia del Medioevo in Canavese, nella traduzione di Ilo Vignono e Pietro Monti. La ristampa dell’edizione degli anni 70 del Novecento, ormai introvabile, è integrata da alcune illustrazioni e da una prefazione storico-critica di Aldo Actis Caporale.

La guerra del Canavese (Secolo XIV) [De bello canepiciano], di Pietro Azario.

Giacomo Naretti alla corte del Negus Johannes IV d’Etiopia. Diari 1856-1881, a cura di Alberto Sbacchi e Gino Vernetto.

Partendo dalle sue memorie, in cinquecento intense pagine i curatori illustrano la sinora pressoché ignorata figura di questo falegname originario di Parella, approdato alla corte del monarca etiopica grazie alla sua valentia professionale, diventandone uno dei più stretti collaboratori.

Giacomo Naretti alla corte del Negus Johannes IV d’Etiopia. Diari 1856-1881, a cura di Alberto Sbacchi e Gino Vernetto.

Ivrea città murata, di Paolo Carra.

L’autore indaga sui vari tipi di fortificazioni che nei secoli passati protessero la città di Ivrea, anche alla luce dei ritrovamenti dell’anno precedente. Il volume è corredato di un ampio e illuminante apparato iconografico.

Ivrea città murata, di Paolo Carra.

Ettore Perrone di San Martino (1789-1849), di Carlo Fiore. (esaurito)

Agile quanto interessante profilo del Generale canavesano caduto nella battaglia di Novara, durante la prima Guerra d’Indipendenza, curato dall’autore in occasione del restauro del monumento dell’omonima piazzetta d’Ivrea.

Ettore Perrone di San Martino (1789-1849), di Carlo Fiore.

Arduino mille anni dopo. Un re tra mito e storia, di Lucetta Levi Momigliano, Franco Quaccia, Giuseppe Sergi, Laura Tos. (esaurito)

Il volumetto contiene quattro inediti ritratti del mitico primo re d’Italia, ognuno dei quali affronta un particolare aspetto della travagliata vicenda umana del nostro illustre conterraneo di dieci secoli fa.

Arduino mille anni dopo. Un re tra mito e storia, di Lucetta Levi Momigliano, Franco Quaccia, Giuseppe Sergi, Laura Tos.

Memorie d’un Ispettore scolastico, di Antonio Barasa. (esaurito)

Curate da Antonio Barasa jr, nipote dell’autore, le memorie propongono lo scritto autobiografico di questa dimenticata figura quassolese, la cui attività si svolse in numerose località della penisola, nella seconda metà dell’Ottocento e all’inizio del XX secolo.