Ivrea ricorda Leydi con una giornata di approfondimento
Asac e Cec insieme per ricordare l’etnomusicologo nel ventesimo anniversario della scomparsa
da “La Sentinella del Canavese” del 01 settembre 2023
di Franco Farnè
IVREA – Associazione di Storia e Arte canavesana (Asac) e Centro Etnologico Canavesano (Cec), con il patrocinio del Comune, uniti nell’organizzazione del convegno dal titolo Roberto Leydi (1928-2003)-L’eporediese paladino dell’altra musica, che intende celebrare il ventesimo anniversario della scomparsa dell’etnomusicologo di origine eporediese Roberto Leydi e che si terrà domani, sabato 2, nella chiesa di San Gaudenzio. Il convegno sarà suddiviso in due parti, un programma pomeridiano, a partire dalle 14.30, condotto da Tiziano Passera, presidente Asac, e dedicato agli interventi di numerosi ospiti e ai documenti sonori, e un programma serale, con inizio alle 20.45, condotto da Rinaldo Doro, presidente Cec, che unirà altri interventi, canti e musiche.
Questi i relatori dalle 14.30 in poi, con i rispettivi interventi: Tiziano Passera, L’eredità di Roberto Leydi a vent’anni dalla scomparsa; Aurelio Citelli (associazione culturale Barabàn), L’intervista del gennaio 1996 a Orta San Giulio, con proiezione del docufilm; Franco Castelli (Centro Ricerca Etnomusica e Oralità), Roberto Leydi e la ricerca etnomusicologica in Piemonte; Simone Boglia (Gruppo Pifferi e Tamburi d’Ivrea) e Franco Quaccia (Associazione di Storia e Arte canavesana), Leydi e il Carnevale d’Ivrea, con le musiche dei Pifferi; Alberto Lovatto (Centro Ricerca Etnomusica e Oralità), Leydi e i canti della Resistenza. Dal libro di Romano-Solza al convegno di Biella 1998; Rinaldo Doro, Un’opera veramente magistrale: il Dizionario della musica popolare europea; Flavio Giacchero (Centro Ricerca Etnomusica e Oralità), Dopo Leydi: il patrimonio musicale nelle Valli di Lanzo. Quindi, interventi del pubblico. Questi, invece, i relatori che si succederanno a partire dalle 20.45: Amerigo Vigliermo (Coro Bajolese), Insieme a Leydi alla ricerca delle radici del canto popolare canavesano, con i canti del Coro Bajolese; Aurelio Citelli (Associazione Culturale Barabàn), Roberto Leydi: il “monello” che ci fece scoprire l’altra musica, con i suoni del Gruppo dei Barabàn di Giuliano Grasso.
«Si tratta di un evento molto importante. – sottolinea il presidente Passera – Il professor Leydi, considerato tra i fondatori dell’etnomusicologia scientifica italiana, è stato una figura determinante della ricerca sulla musica popolare italiana intesa come documentazione della cultura contadina italiana all’indomani della prima industrializzazione: quella “altra musica” che diede il nome a un suo saggio del 1991, edito da Giunti-Ricordi, uno dei più conosciuti, insieme ai Canti popolari italiani, usciti per Mondadori, nel 1973, e che abbiamo deciso di richiamare nel titolo del convegno». E conclude: «Si ringrazia l’associazione culturale Ij Croass dël Borghèt per la collaborazione e l’ospitalità».
L’ingresso è libero.