Monografie

ANNO 2023

Piverone nella storia del Piemonte  a cura di Guglielmo Berattino

Questo terzo volume sulla storia di Piverone, tratto da un manoscritto inedito di don Enrico Boratto (parroco del paese dal 1891 al 1939), era stato sostanzialmente  concepito  dall’autore per pubblicare integralmente vari documenti, sia di natura pubblica che privata riguardanti il paese, da lui a suo tempo consultati per la stesura dei precedenti volumi, allo scopo di far conoscere in modo diretto, ai suoi parrocchiani, le vicende dei secoli passati di quella comunità.

Va precisato che quest’ultima fatica di don Boratto può oggi vedere la luce per la lungimiranza e la passione per la storia del suo successore nella conduzione della parrocchia di Piverone, don Carlo Rolfo, la cui figura meriterebbe una seria biografia.

I primi due volumi editi nel 1934 e nel 1937 così come il presente volume, sono stati donati a tuti i capofamiglia del paese.

 

La clemenza di Alessandro Magno a cura di Arabella Cifani e di Franco Moretti

Il Rotary Club di Ivrea, nel susseguirsi degli anni della sua fondazione nel 1952, ha attuato numerose iniziative aventi per oggetto il restauro di opere d’arte appartenenti al pubblico patrimonio e l’incremento delle collezioni museali cittadine.

Il Rotary Club di Ivrea ha realizzato recentemente un intervento conservativo su importanti arredi della sala Dorata del municipio eporediese, in occasione della riqualificazione dell’ambiente operata dalla Civica Amministrazione. Nell’antica Sala del Consiglio del palazzo del Municipio di Ivrea si conserva un bellissimo dipinto raffigurante la “Clemenza di Alessandro Magno”.

Questo celebre episodio della vita di Alessandro Magno, narrato fra gli altri, da Plutarco rappresenta, nel 333 a.C. la sconfitta di Dario nella battaglia di Isso. La moglie di Dario III così come la madre e le sue figlie vennero fatta prigioniere. Alessandro si recò in visita dalla principesse accompagnato dall’inseparabile amico Efestione e non solo non le maltrattò e non le oltraggiò, ma anzi, le fece sistemare con tutti gli onori che si dovevano a donne di stirpe reale