L’iconografia della Immacolata Concezione nella chiesa di Santa Croce ad Ivrea


Project Description

L’argomento di fede relativo alla Immacolata Concezione si riferisce, com’è noto, alla dottrina secondo cui « … la beatissima vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente ed in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, sia stata preservata immune da ogni macchia della colpa originale, …» [1]
Prima che Pio IX l’8 dicembre1854, con la Ineffabilis Deus, dichiarasse che tale dottrina doveva essere considerata dogma di fede, all’interno della Chiesa la disputa teologica (che risale almeno al XII secolo) tra ‘immaculisti’ e ‘maculisti’ si protrasse a lungo e divenne – soprattutto nel XV secolo motivo di forte divisione tra Francescani e Domenicani.
Papa Sisto IV, con la costituzione Cum praecelsa del 1476, istituì la festa (8 dicembre) dell’Immacolata Concezione. A partire da quella data il tema pittorico dell’Immacolata ebbe uno straordinario sviluppo, e molteplici sono le iconografie con le quali fu interpretato.
Nei dipinti murali realizzati da Luca Rossetti nella chiesa di Santa Croce, sulla parete destra del presbiterio, ne troviamo due: la raffigurazione della così detta Disputa sull’Immacolata Concezione e quella che mostra la Vergine con un piede che poggia sulla falce lunare mentre con l’altro sta schiacciando la testa del drago al di sopra del globo terrestre.
La prima immagine, quella della Disputa, vede un’assemblea di dottori e padri della Chiesa, teologi e santi, che discutono sulla concezione di Maria (Fig. 1)

Fig. 1: Luca Rossetti, Disputa sulla Immacolata Concezione, chiesa di Santa Croce, Ivrea
Fig. 1: Luca Rossetti, Disputa sulla Immacolata Concezione, chiesa di Santa Croce, Ivrea

La qualità dell’affresco si lascia ammirare per la maestosità e la teatralità della scena con i protagonisti principali al centro del palcoscenico, e ai due lati altri attori che seguono attenti la conversazione, pronti ad intervenire. Apposite didascalie ci ricordano che al centro della scena si trovano i più antichi assertori della dottrina, mentre ai loro lati, sotto le altre arcate, abbiamo importanti sostenitori e propagatori della dottrina stessa[2]. L’eco di secoli di riflessione mariologica, ad alto livello, si materializza così sulle pareti della chiesa.
Troviamo la seconda iconografia sulla stessa parete al di sopra delle finte architetture della esedra (Fig. 2): si tratta della raffigurazione più diffusa della Immacolata Concezione, che prende le mosse dalla “Donna dell’Apocalisse” vestita di sole, con la luna sotto i piedi e coronata di dodici stelle. Un’iconografia che si evolve a partire dal Rinascimento quando la Madonna viene presentata come la contropartita di Eva, colei che assicura il riscatto del peccato originale: di qui il gesto di schiacciare il serpente (o il drago, suo equivalente simbolico).

Luca Rossetti, La vergine che schiaccia la testa al drago, chiesa di Santa Croce, Ivrea (foto scattata prima del restauro)
Luca Rossetti, La vergine che schiaccia la testa al drago, chiesa di Santa Croce, Ivrea (foto scattata prima del restauro)

  1. Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus
  2. Per una interpretazione dei personaggi che popolano la scena si rimanda alla pubblicazione G. Berattino, L. Mattalucci, La chiesa di Santa Croce ad Ivrea ed i suoi affreschi: un bene artistico da salvare, edita a cura della Confraternita di Santa Croce, 2020, Ivrea

di Lauri Mattalucci
del 05/12/ 2023
lauro.mattalucci@gmail.com